Così è (se vi pare)

di
Luigi Pirandello

con (in ordine di entrata)
Gerry Petrosino
Giulia Sielo
Gerardina Tesauro
Michele Barba
Ilaria Sielo
Simona De Vita
Giuseppe Di Pasca
Domenico Di Lascio
Assunta Marino
Mattia Bacco
Eduardo Di Lorenzo
Rossella Cirigliano

aiuto regia
Ilaria Sielo

costumi
Gerardina Tesauro

selezione musicale
Gerry Petrosino

audio e luci
V. De Biase e A. Di Lascio

con l'amichevole partecipazione di
Claudio Lardo

regia
Gerry Petrosino



Trailer (1')

La verità: cos'è? Esiste davvero? O meglio: ne esiste una sola? L'eterno ed affascinante interrogativo Pirandelliano, trova forse in quest’opera la sua massima espressione. Pirandello, attraverso il personaggio di Lamberto Laudisi, trascina i protagonisti di questa commedia in un "arzigogolo" che essi stentano a comprendere e che, per questo, li indispettisce; e così li vediamo ostinarsi in una affannosa e surreale ricerca della verità: "una qualunque, purché sia di fatto, categorica". Nell'accostarsi ad un mostro sacro quale Pirandello, per la regia di questa opera si è scelta un'impronta fortemente legata alle influenze futuriste tipiche del periodo storico nel quale l'autore visse e concepì gran parte della sua produzione letteraria. In ogni scelta fatta, dalle scenografie ai costumi, alle musiche, vi è un richiamo al movimento futurista o, comunque sia, ai movimenti artistici che anche prima della stesura del testo poterono influenzare Luigi Pirandello. Nato in Italia in un periodo di trasformazione e grandi scoperte tecnologiche, il futurismo porta con sé l'idea stessa del cambiamento, del movimento e della velocità.

Esso, dunque, è il fil rouge che accompagna lo spettatore dall'inizio alla fine dello spettacolo, ma in effetti, andando più a fondo, è l'ARTE in tutte le sue espressioni che trova spazio in questa rappresentazione, nella quale quasi ogni personaggio richiama, in modo più o meno evidente, il dipinto di un artista del ‘900: da Klimt a Tamara De Lempicka, da Schiele a Guttuso. I personaggi diventano, a tratti, essi stessi dei dipinti, rimanendo immobili in pose plastiche che li trasportano fuori dal corso degli eventi per poi trascinarli di nuovo dentro la vicenda in un susseguirsi di azioni e “fermo immagine" che contribuisce a rendere questa messa in scena quanto mai psichedelica.
Non meno importante, poi, è il valore simbolico di elementi palesemente anacronistici, che stanno ad evidenziare, in modo ancora più marcato, la velocità di un tempo che scorre inesorabile; ciò vale sia per elementi concreti - come alcuni dettagli dei costumi- sia per elementi impalpabili- come le musiche-. E proprio nell'uso dell'accompagnamento musicale, troviamo di nuovo la filosofia di tutta la commedia di Pirandello: la scelta di alternare una musica diegetica ad una extradiegetica, infatti, è dettata proprio dalla volontà di creare un'atmosfera straniante e sospesa tra ciò che è reale e ciò che non lo è. Non manca, naturalmente, un richiamo alle influenze politiche di quel periodo che affascinarono - seppur solo in una prima fase- Luigi Pirandello. Ma, anche qui, il riferimento passa attraverso una forma d'arte aderente alla corrente futurista: la riproduzione della scultura di Renato Bertelli ha, in questo caso, il duplice obiettivo di rappresentare l'influenza dell'ideologia fascista (che senza dubbio quel simbolo rappresenta), ma anche l'ambiguità di un oggetto che inganna l'occhio dell'osservatore, restando uguale a se stesso da qualunque angolazione lo si guardi. Nulla è lasciato al caso, dunque: tutto ciò che si vedrà sulla scena è il frutto di una riflessione e di uno studio attento; una riflessione e uno studio che il regista prova ad esprimere attraverso un taglio originale, nel tentativo e nella speranza di non essere mai scontato, né banale. Resta naturalmente allo spettatore l'ultima parola: COSÌ È, SE VI PARE!


Pesaro, Teatro "Gioacchino Rossini"
28 ottobre 2023

Battipaglia (SA), Teatro sociale "Aldo Giuffré"
29 aprile 2023

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